Il Re degli Achei

 

LE ISOLE CICLADI

premessa         geografia e organizzazione amministrativa ed economica         origini e storia delle Cicladi         mappa e quadro sinottico di confronto fra le isole

Premessa.

Affiorano nel Mar Egeo una quarantina di isole di varie dimensioni dall'aspetto brullo e roccioso, ma che sovente nascondono al loro interno zone fertili e verdeggianti. Spiagge dorate si affacciano su un mare cristallino dipinto di azzurro intenso, alternandosi a meravigliose scogliere. Pittoreschi villaggi abbarbicati sulle colline o raccolti all'interno delle baie. Bianchissimi abbaglianti edifici di forma cubica, arredati con porte e infissi pitturati con colori vivaci, con abitazioni adornate con variopinti fiori dai colori intensi; gelsomini, gerani e buganvillee. Monasteri sperduti o incastonati nelle rocce e tante chiesette di un bianco candido che punteggiano il territorio, alternate con torri, mulini, colombaie e antichi bastioni, testimoni di una storia dolorosa di dominazioni ed incursioni straniere. Terrazze coltivate a ulivi, viti e altre alberature tipiche di questa zona del mediterraneo. Ossuti gatti di razza greca a spartirsi le zone dei centri abitati, ed in campagna mucche e maiali, pecore e capre a pascolare, muli a lavorare, utilissimi e mansueti servitori della razza umana.

Questo e altro ancora sono le isole Cicladi, illuminate e scaldate da un sole intenso che splende per buona parte dell'anno, raffrescate da un sistema ventoso che talvolta fa imprecare i turisti; Cicladi, Kiklades, che sono da scoprire nelle peculiarità e diversità che presentano fra di loro, e che da dilettanti proveremo a descrivere e a rappresentare in forma scritta. Prese in un sol corpo possono definirsi il prototipo dell'isola greca, accattivante meta del turismo europeo, ma chi prima di raggiungerle ha girato in lungo e in largo il continente greco e le altre isole, si rende conto di quanto sia ingiusto, riduttivo e non rispondente alla realtà ridurre la terra ellenica alla pur piacevole e pittoresca rappresentazione dell'arcipelago cicladico, ma nello stesso tempo di come sarebbe peccato fare il contrario, cioè conoscere la Grecia senza aver trascorso un po' di tempo nelle isole Cicladi.

Prima di tutto va detto che risultano abitate 24 delle 39 isole censite (qualcuno dice che sono una cinquantina, contando gli isolotti microscopici, altri sparano anche numeri a tre cifre). Alcune delle isole oggi spopolate hanno visto nel passato la presenza dell'uomo, messo però in fuga dalle varie guerre, carestie e soprattutto dall'insufficienza di risorse, prima di tutto idriche, di quei territori. Quasi un terzo delle isole abitate ha oggi una popolazione stabile inferiore alle 400 unità, e solo un terzo delle isole popolate ha più di 2500 abitanti. Alcune isole, come Andros, sono ricche d'acqua, a contraltare con una difficoltà quasi ovunque a reperire adeguate risorse idriche, soprattutto d'estate. Altre, come Naxos, sono straordinariamente fertili e con un'agricoltura capace di soddisfare le esigenze dell'isola ed esportare buona parte dei propri prodotti. La bella Naxos, ricca di spiagge nella zona sudoccidentale, è anche l'isola più estesa e con la cima più elevata dell'arcipelago, il monte Zas, unica vetta a superare i 1000 metri d'altezza. La maggior parte delle isole è comunque montuosa, con vette che superano molto spesso i 700 metri d'altezza, altre, come Mykonos, Kythnos e alcune isole di piccole dimensioni, si presentano nella sostanza piatte. Una parte sono state scoperte ed in parte colonizzate negli ultimi decenni dal turismo internazionale, che è diventata anche la loro maggior fonte di ricchezza (Mykonos, Santorini, Paros, Naxos, Ios prima di tutte, ma anche, seppur in misura inferiore, Andros, Tinos, Sifnos e Milos), altre sono soprattutto meta del turismo locale e dei weekend (Kea e Kythnos in prima linea), altre sono ancora quasi intatte, oppure vedono una presenza di turisti ancora contenuta e discreta, anche se in via di crescita (Syros, Serifos, Folegandros, Sikinos, Anafi, Amorgos e le Piccole Cicladi). L'isola di Syros con la sua affascinante e neoclassica città di Ermoupolis, capitale delle Cicladi, è l'isola più popolata e punto di riferimento economico, commerciale ed amministrativo dell'arcipelago. Dunque, qua il turismo passa in secondo piano, nonostante le bellezze a disposizione non siano da meno rispetto ad altre isole. Paros è il porto più vivace dell'arcipelago, per la sua posizione di “crocevia” per le rotte nautiche. Da qua si passa per visitare le Cicladi meridionali e orientali, per proseguire verso Creta o le isole del Dodecanneso, e ovviamente per fermarsi in questa bellissima isola. Santorini, ed in misura inferiore Milos, sono isole che testimoniano un drammatico passato dal punto di vista geologico, e la spettacolarità di quel che rimane (la Caldera di Santorini, le rocce dai vari colori di Milos), prima ancora delle spiagge attraggono frotte di turisti da tutto il mondo. Tinos è conosciuta in tutta la Grecia come l'isola più gettonata dal “turismo religioso”, una vera e propria “Lourdes della Grecia”, ma ha tutte le caratteristiche per essere apprezzata anche dal “turismo laico”. Viceversa la cosmopolita e spregiudicata Mykonos e la giovanile e sfrenata Ios sono le capitali del divertimento e dell'eccesso, ma al di fuori degli orari e delle stagioni di punta si presentano anch'esse luoghi di bellezza, romanticismo e tranquillità. Infine la piccola e antica isola sacra di Delos, a poche miglia da Mykonos, è il luogo più importante dal punto di vista storico e archeologico dell'arcipelago, ed è stata decretata dall'Unesco Patrimonio dell'umanità. L'isola è visitabile solo di giorno. Alcune testimonianze delle antichissime civiltà Cicladica e Minoica affiorano qua e là nell'arcipelago, a partire dalla disabitata isola di Keros, nelle Piccole Cicladi.

Geografia e organizzazione amministrativa ed economica.

L'arcipelago delle Cicladi copre complessivamente una superficie di quasi 2600 Kmq per una popolazione di 112.615 abitanti (censimento 2001). Monte Zas, situato nell'isola di Naxos, è la cima più alta dell'arcipelago (1004 mt. SLM). Il nome dell'arcipelago deriva dalla parola greca Kiklos, considerando che le isole sono disposte a cerchio, attorno all'antica Delos, anche se il baricentro sembrerebbe posto più a sud, verso l'isola di Paros, che è anche il principale crocevia delle rotte di navigazione che interessano le Cicladi. La posizione geografica delle isole è a sudest rispetto alla penisola dell'Attica. Kea (Tzia) è l'isola più vicina al continente, fra quelle abitate, e dista circa 16 miglia nautiche dal porto di Lavrio e circa 40 miglia nautiche dal Pireo. Fra Lavrio e Kea si frappone la piccola e dalla forma allungata isola disabitata di Makronissi, molto vicina alla costa dell'Attica, dalla quale è separata da uno stretto “canale” largo poche miglia nautiche. Andros è invece distante circa una decina di miglia nautiche dalla grande isola di Evia, ed un canale separa la costa nordoccidentale della prima da quella sudorientale della seconda. Le due isole più distanti sono Amorgos (circa 136 NM dal Pireo) e Anafi (circa 145 NM dal Pireo). Anafi e Santorini sono le due isole più meridionali dell'arcipelago, e quelle più prossime all'isola di Creta, dalla quale sono separate da circa 70 miglia nautiche. Le altre isole dell'Egeo situate in prossimità delle Cicladi sono a sud Astypalea (Dodecanneso), a circa 25/30 miglia nautiche da Amorgos (l'isola più orientale delle Cicladi) e Anafi, e a nordest Ikaria, posta a circa 30/35 miglia nautiche da Mykonos, mentre a sudovest Milos è l'isola più prossima alla punta sudorientale del Peloponneso e all'isola di Kythira, con una distanza che si aggira sulle 70 miglia nautiche. Minore è infine la distanza fra le isole di Kea, Kythnos e Serifos alla zona del Peloponneso orientale e alle isole del Golfo Saroniko.

Dal punto di vista climatico ed ambientale le stagioni ideali per la permanenza nelle Cicladi sono la primavera e l'autunno. L'inverno è comunque mite, mentre in estate il caldo è spesso torrido, anche se rinfrescato da un sistema di venti che i greci chiamano “Meltemia”, fenomeno che migliora anche la visuale dell'orizzonte, spazzando via la classica foschia estiva che “sporca” la definizione dei contorni delle isole e dell'orizzonte stesso. Verso la fine dell'estate, da metà agosto in poi, ed anche fino ad inizio ottobre, il Meltemi diventa a tratti famigerato, visto nell'ottica dei turisti. Il vento freddo che proviene dal nord può infatti soffiare vigorosamente ed incessantemente per alcuni giorni, rendendo un inferno la permanenza nelle spiagge e nei villaggi più battuti dalla corrente, e l'unico modo per sfuggire è ripararsi nelle zone meridionali ed occidentali delle isole, di solito riparate dal vento.

Sul piano amministrativo l'arcipelago delle Cicladi è una delle due Prefetture ("Nomos") della Regione o Distretto ("Pheriphereia") dell'Egeo Meridionale, che comprende anche l'arcipelago del Dodecanneso (La Grecia è suddivisa in 13 “Pheripheries”). La capitale, sia della “Pheriphereia” che del “Nomos”, è Ermoupolis, costruita ad anfiteatro sul mare nell'isola di Syros. La suddivisione a livello locale, come in tutta la Grecia, è in "Dimos" (Municipalità) e "Kinotitas" (Comunità), i cui confini amministrativi corrispondono spesso alle singole isole, comprese quelle minori. Non è il caso di Andros, Naxos, Santorini, Syros e Tinos che sono invece suddivise in due o tre differenti Dimos o Kinotitas. Ermoupolis, con i suoi quasi 12.000 residenti, è anche la città più popolata dell'arcipelago, seguono a distanza Naxos e Mykonos (circa 6.500), Parikia e Tinos (circa 4.500). Durante la stagione estiva ovviamente le cose cambiano con l'afflusso dei turisti. Ogni isola abitata è dotata di almeno un porto idoneo al movimento di merci e persone, oltre a numerosi porti turistici. Sei sono gli aeroporti civili presenti nell'arcipelago, collocati nelle isole di Milos, Mykonos, Naxos, Paros, Syros e Santorini.

Attualmente la principale fonte di reddito per gli abitanti delle Cicladi è rappresentata dal turismo. Da quando il mercato dei viaggi e del tempo libero si è cominciato ad affermare nel mondo, esplodendo fra gli anni '60 e '70, gli effetti hanno cominciato a materializzarsi anche in queste splendide isole. Alcune, come Mykonos, Santorini e Ios, hanno saputo meglio di altre utilizzare questa opportunità, creando le condizioni per proporsi come meta ambita per i turisti, altre come Paros, Naxos e Sifnos hanno seguito a ruota. Un'occasione unica per isole che avevano una forte spinta migratoria, dovuta al progressivo impoverimento della zona, dettato dallo sfruttamento e dalla colonizzazione attuata dai numerosi “conquistatori” che hanno depredato negli anni le isole da ogni ricchezza di tipo minerario, archeologico e agricolo, spesso reprimendo le popolazioni e provocando veri e propri esodi, e quando non bastavano i vari regimi che si sono succeduti al controllo delle Cicladi, ci pensavano i Pirati con le loro scorribande. Molte isole possedevano materiali nelle rocce e nel sottosuolo utili all'economia del tempo, che sono stati nei secoli estratti in quantità, ed in alcuni casi addirittura esauriti. In alcune isole si trovavano marmi pregiati, altre sono ancora oggi sede di scuole di scultura, alcune dispongono di una buona produzione di ceramiche e terracotte. Alcune isole, Naxos in particolare, dispongono ancor oggi di un'agricoltura fiorente, e quasi tutte trovano una fonte di reddito, seppur minima, dalla pesca, data anche l'abbondanza di fauna acquatica presente nella zona. Syros, come si diceva, è l'isola più vitale dal punto di vista commerciale. Tutto ciò, comunque, non è sufficiente nei tempi moderni per favorire la permanenza dell'attività umana in forma significativa in queste isole, e quelle che non hanno voluto o potuto ancora creare ed espandere una certa capacità di accoglienza turistica, sono ormai oggi popolate da qualche decina di persone, impiegate per lo più in piccole attività agricole o di pastorizia, oppure nella pesca. Quelle che invece hanno puntato sul turismo hanno avuto la possibilità di modernizzarsi e di rimanere al passo con i tempi e con lo sviluppo, che a parere di chi scrive deve comunque essere sempre e rigorosamente SOSTENIBILE dal punto di vista ambientale e sociale.

Origini e storia delle Cicladi.

Sono in molti a pensare che nella zona dell'arcipelago delle Cicladi sorgesse l'antico continente di Atlantide, mentre alcuni si spingono anche oltre, ritenendo che queste isole non siano altro che le vette del continente sommerso. In particolare alcuni reperti rinvenuti nella zona di Santorini potrebbero far pensare che proprio in quel luogo sorgesse il centro dell'antica civiltà di Atlantide. Sicuramente questa zona, ai confini fra il continente europeo e l'Asia minore, è stata oggetto nell'antichità di grandi eventi di tipo geologico, come eruzioni vulcaniche ed importanti movimenti tellurici, dei quali Santorini, ed in misura minore anche Milos, sono ancor oggi una viva testimonianza, eventi e cataclismi che si sono manifestati anche fino a poco tempo fa. L'esplosione di Santorini, a seguito di una gigantesca eruzione vulcanica, è stata fra le catastrofi maggiori della storia del pianeta, e ha provocato conseguenze tali da determinare la scomparsa, secondo la maggior parte degli esperti, dell'antica civiltà minoica. La terribile tragedia dello tsunami, che si è abbattuta recentemente nel sudest asiatico, può dare in parte un'idea di quello che può essere successo alcune migliaia di anni prima in questa zona della terra.

Terre comunque abitate, sembra, da settemila anni prima della nascita di Cristo, e che videro intorno al 3000 AC il fiorire di una delle più antiche civiltà, quella Cicladica, composta da grandi navigatori. Testimonianze di quest'epoca in diverse isole dell'arcipelago, come Keros, Naxos, Syros, Milos, Sifnos e Amorgos. Più tardi ebbe il sopravvento la civiltà minoica, di cui appaiono chiare tracce ancora nell'Akrotiri di Santorini. Successivamente, dopo il 1500 AC, le isole vennero conquistate dai micenei, poi 7 o 8 secoli più tardi dai Dori, che portarono sui territori la cultura della Grecia antica. Nel periodo della guerra contro i Persiani (490-479 AC) le Cicladi si allearono con Atene, formando la lega di Delos, ed entrandone sotto la sua protezione. La lega si contrappose successivamente alla lega peloponnesiaca, guidata da Sparta. Il successivo declino di Atene, a vantaggio dei rivali (404 AC Atene perde la guerra del Peloponneso), alleati successivamente ai persiani, portò una forte instabilità alla Grecia, della quale approfittarono più tardi i Macedoni per estendere la propria influenza in tutto il territorio e dare il via all'età ellenistica. Gli effetti di questo periodo si fecero sentire anche nelle Cicladi, che furono controllate in vari momenti dagli stessi Macedoni, con una parentesi dei tolemaici (Egitto), dopo la morte di Alessandro Magno. Intorno all'anno 150 DC la Grecia divenne Provincia dell'Impero Romano (Acaia), e pochi anni più tardi anche le Cicladi entrarono a farvi parte, raggiungendo il punto di maggior splendore, sfruttando la posizione geografica felice per i commerci sul mediterraneo, e dopo oltre due secoli, con la suddivisione in due parti dell'Impero, la zona finì nella parte d'oriente, con capitale Bisanzio, e numerose sono ancora le tracce in molte isole, a partire da Paros e Naxos, di questa cultura.

In questo periodo tuttavia iniziarono anche le “incursioni barbariche”, ma i guai cominciarono ad arrivare con la fine dell'Impero Romano d'Oriente. In un primo tempo e per un breve periodo, dopo la seconda crociata, le isole furono controllate dai Franchi, poi passarono nelle mani di Venezia, e divennero proprietà dei ricchi aristocratici della “serenissima”, perdendo un ruolo, ma quantomeno conservando una situazione di sostanziale pace. E' il periodo del “Ducato di Naxos”, che comprendeva molte delle isole dell'Arcipelago. Purtroppo però, prima della metà del 1500, cominciarono le invasioni degli Ottomani. Durante la lunga occupazione turca, le isole Cicladi presero una brutta china, e furono trascurate al punto di lasciarle esposte alle scorribande dei pirati. I turchi, popolo continentale, non hanno mai amato molto le isole. Ancora oggi in alcune isole, nelle parti interne, si trovano torri e fortificazioni che venivano utilizzate per difendersi dagli attacchi, e l'impianto urbanistico di alcuni villaggi interni testimonia anch'esso come gli isolani cercassero di costruire i propri insediamenti in modo da recare difficoltà agli invasori che si addentravano nel territorio per le proprie scorribande. Si ricorda un po' ovunque la ferocia del Pirata Barbarossa.

Tutti accorgimenti che poco servirono agli abitanti delle Cicladi, arcipelago che nel giro di poche decine di anni vide un esodo di massa, tanto che le isole popolate divennero sedici su trentanove. Nell'ultima parte del '700 ci fu una breve dominazione russa, ma i turchi si reimpadronirono presto delle isole. Durante la guerra di indipendenza greca (1821 rivolta contro i turchi, 1830 indipendenza effettiva e nascita del nuovo Regno) le Cicladi divennero luoghi ideali per accogliere profughi e rifugiati, e gli abitanti di diverse isole portarono il proprio contributo alla lotta del popolo greco e agli importanti eventi storici che si sono succeduti in quell'importante periodo della storia della Grecia. Successivamente, l'isola di Syros, ed in particolare la sua Capitale, la neoclassica Ermoupolis, ha visto il punto di massimo splendore sul finire del XIX secolo, quando per un certo periodo fu considerata il porto più importante della Grecia, e punto di riferimento culturale e commerciale della nazione. Non finirono comunque i guai per queste isole, che durante la seconda guerra mondiale furono occupate proprio dagli italiani, oltre che dai tedeschi, anche se questa presenza ha lasciato tracce lievi e comunque non buoni ricordi. Il dopoguerra non comportò la rifioritura immediata di questo arcipelago, in una Grecia alle prese con la guerra civile prima, e il repressivo regime dei colonnelli in seguito, e si è dovuto aspettare il boom del turismo in epoca più recente per arrestare il declino economico, invertendo anzi la tendenza e frenando, almeno in parte, la spinta migratoria. Oggi si può affermare che alcune isole delle Cicladi, in termini di sviluppo e modernizzazione in campo turistico, sono fra le punte più avanzate della nazione.

Mappa e “quadro sinottico” di confronto fra le varie isole, sulla base di alcuni dati geografici e amministrativi.



 

 

Isola

Abitanti

Superficie

Max. Alt.

Monte

Capoluogo

www

Distanza dai porti (***)

 

(cens '01)

(Kmq)

(mt. SLM)

     

P

R

L

S

C

ANDROS

10009

374

991

Profitis Ilias

Andros/Hora

www.andros.gr

 

37

 

200

 

TINOS

8574

194

726

Tsiknias

Tinos

www.tinos.gr

86

64

 

224

 

MIKONOS

9320

86

372

Profitis Ilias Vorniotis

Mykonos/Hora

www.mykonos.gr

94

82

 

249

 

DELOS

0

3,4

112

Kynthos

Delos

 

93

 

 

 

 

SYROS

19782

83

442

Pirgos

Hermoupolis

www.hermoupolis.gr

84

62

 

225

 

                     

KEA

2417

131

568

Profitis Ilias

Ioulis/Hora

www.kea.gr

40

 

16

 

 

KITHNOS

1608

99

336

Profitis Ilias

Messaria/Hora

www.kythnos.gr

52

 

26

 

 

SERIFOS

1414

73

585

Tourlos

Hora

www.serifos.gr

73

       

SIFNOS

2442

74

680

Profitis Ilias

Apollonia

www.sifnos.gr

79

       

MILOS

4771

151

748

Profitis Ilias

Plaka

www.milos.gr

87

       

   Kimolos

769

40

345

 

Hora

 

86

       
                     

PAROS

12853

196

771

Profitis Ilias

Parikia

www.paros.gr

95

82

 

249

 

   Antiparos

1037

35

299

Profitis Ilias

Antiparos/Kastro

           

NAXOS

18188

428

1004

Zas

Naxos/Hora

 

103

87

     

   Donoussa

163

14

383

   

www.donoussa.gr

         

   Schinoussa

206

8,5

     

www.schinousa.gr

114/125

       

   Iraklia

151

18

419

Papas

 

www.iraklia.gr

114/125

       

   Koufonissi (*)

366

8,1

114

     

114/125

       

   Keros

0

15

432

     

114/125

       

AMORGOS

1859

121

821

Krikelos

Amorgos/Hora

www.amorgos.net

136

       
                     

FOLEGANDROS

667

32

455

Agios Eleftherios

Folegandros/Hora

www.folegandros.gr

102

       

SIKINOS

238

42

553

Troulos

Kastro/Hora

 

113

       

IOS

1838

108

713

Pyrgos

Hora

www.ios.gr

111

       

SANTORINI (**)

13670

96

550

Profitis Ilias

Thira/Hora

www.santorini.gr

130

   

291

70

ANAFI

273

38

582

Vigla

Kasseli/Hora

www.anafi.gr

145

       
                     

CICLADI

112615

     

Hermoupolis

           
                     

(*) La superficie di Koufonissi è la somma di Kato Koufonissi (4,3 Kmq) e della disabitata Ano Koufonissi (3,8 Kmq)

(**) La popolazione di Santorini comprende gli abitanti dell'isola di Thirassia (268), la superficie è quella complessiva del piccolo arcipelago

(***) P=Pireo; R=Rafina; L=Lavrio; S=Salonicco; C=Creta